In questi ultimi anni, la digitalizzazione ha portato ad una rapida evoluzione di tutti i settori, e quello degli imballaggi non fa eccezione. Big data e tecnologie cloud, stanno cambiando il modo in cui inviamo e conserviamo i nostri beni.

È l’IoT, Internet of things, la nuova frontiera dell’industria 4.0. che consente ad ogni oggetto di avere una propria identità digitale. Oggetti intelligenti, smart e interconnessi tra loro per coordinarsi e semplificare la nostra vita. Non solo elettrodomestici che si comandano con lo smartphone o dispositivi di domotica, ma anche packaging. Sì, anche il contenitore del latte o la scatola che Amazon ci invia ogni giorno può essere smart e dialogare con noi.

Immaginate una scatola alimentare che può tenere traccia della sua posizione o, ancora, di monitorare lo stato di conservazione del pesce fresco che contiene. Si parte dal più semplice QR Code fino alle etichette anticontraffazione basate su tecnologia blockchain, per arrivare a progetti ancora più complessi che comprendono nanomateriali e microchip inseriti nel contenitore stesso.

Esempi di packaging smart

Un esempio di packaging smart è la startup israeliana Water.io che, attraverso una capsula intelligente, può monitorare la quantità di acqua bevuta durante la giornata, per aiutare il cliente a idratarsi e bere con regolarità. La stessa Tetrapak, più semplicemente, ha contrassegnato ogni pack con un codice univoco per velocizzare i processi di controllo.

Insomma, la nuova frontiera del packaging è nell’intelligenza del contenitore stesso. Ridurre lo spreco alimentare, informare il cliente, offrirgli sicurezza, tracciabilità, sono solo la punta dell’iceberg di un processo che sta per rivoluzionare tutta la filiera.

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